Perchè sanzionare Albanese significa sanzionare noi tutti (oltre ad essere un atto mafioso intimidatorio)
Che ruolo svolge uno 'special rapporteur' del Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite e che compito ha, nello specifico, la giurista Francesca Albanese?
Cosa significa esattamente rispondere al mandato assegnatole pro bono, come ‘relatrice speciale’ per i Diritti umani nei Territori Palestinesi Occupati?
Lo si deduce facilmente leggendo alcune pagine dal sito dell’Ohchr sulle ‘special procedures’.
Ma val la pena spiegarlo qui, con la speranza di interrompere il loop di follia trumpiana e la bolla di disinformazione e stupidità che avvolge il lavoro del tutto legittimo (e perfettamente aderente alle regole d’ingaggio) svolto da Francesca Albanese in Palestina.
Iniziamo col dire che, in generale, le «“procedure speciali” dello Human Rights Council sono collegate ad esperti dei diritti umani, indipendenti, con il mandato di informare, riferire ed elaborare raccomandazioni relative ai diritti umani, da una prospettiva legata ad un Paese o ad una tematica».
Questi consulenti non vengono retribuiti, il loro incarico è limitato nel tempo, per un massimo di sei anni, e a novembre del 2024 erano 46 i mandati assegnati ad altrettanti esperti, in riferimento a dei temi specifici.
Mentre erano 14 i mandati relativi ad un determinato Paese, tra cui i Territori Palestinesi Occupati. (qui)
Nel caso della Palestina il relatore/ la relatrice hanno il compito di «valutare il rispetto dei diritti umani nei TPO, riferire pubblicamente e lavorare assieme ai governi, alla società civile e ad altri enti per rafforzare la Cooperazione internazionale».
Chi svolge il delicato compito di relatore speciale in Palestina (per il quale viene messa a disposizione una assistenza tecnica e logistica), continuerà a farlo fintanto che Israele continuerà ad occupare.
È esattamente questo il mandato: investigare sulle violazioni del «diritto internazionale da parte di Israele, relativamente alla protezione dei civili in tempo di guerra».
Sotto la lente di controllo degli osservatori è lo Stato militarizzato occupante (passibile di eventuali sanzioni), dunque, e non la popolazione succube.
Chiedere che Israele sia messo sotto una lente non significa essere antisemiti, significa rispettare le linee guida del Diritto internazionale applicate a qualsiasi contesto globale in cui vi siano una vittima e un aggressore, un Paese invasore ed uno invaso, una guerra o una occupazione militare.
Sono coloro che hanno eserciti, potere e forza coercitiva (in situazioni di guerra o di occupazione) a dover essere monitorati.
I civili, gli uomini, le donne e i bambini della parte lesa (quella vessata ed occupata), sono invece i tutelati.
Questo lo indicano le Convenzioni di Ginevra, il diritto umano ed umanitario in guerra, non lo ha deciso arbitrariamente Francesca Albanese.
I Territori palestinesi sono occupati e la forza occupante - Israele - che non dovrebbe star lì ma è invece lì da 60 anni, ha comunque degli obblighi ben precisi che vengono sistematicamente violati.
Ed ecco perché non ha alcun senso sanzionare Francesca Albanese (e chiunque altro avrà lo stesso suo incarico in futuro) per aver evidenziato in quali ambiti lo Stato occupante (e tutti coloro che collaborano, governi ed aziende private) viene meno ai suoi obblighi.
E’ stata ingaggiata - senza venire retribuita - esattamente per fare ciò di cui viene paradossalmente accusata!
Dall'8 ottobre 2023, alla violazione di questi obblighi, dovuti alle forze di occupazione da parte di Israele, si aggiunge una programmata strategia genocidiaria a Gaza.
Di seguito alcune linee guida del mandato, secondo le procedure indicate dalle stesse Nazioni Unite, contenute nel documento in esame.
Affermare quello che affermano i detrattori di Albanese, significa attaccare direttamente non lei, ma chi ha dettato le linee guida della protezione dei civili in tempo di guerra: ossia noi tutti, in quanto Comunità Internazionale aderente al sistema delle UN, Stati Uniti compresi.
Perciò parliamo a ragion veduta di follia trumpiana e di Comunità internazionale dormiente e sotto ipnosi collettiva.
The mandate of the Special Rapporteur derives from the 1993 resolution from the Committee of Human Rights. The mandate calls on the Special Rapporteur:
To investigate Israel's violations of the principles and bases of international law, international humanitarian law and the Geneva Convention relative to the Protection of Civilian Persons in Time of War, of 12 August 1949, in the Palestinian territories occupied by Israel since 1967. (qui)